Il primo aerogeneratore è stato sistemato e così si è materializzato in Mar Grande il “Beleolico”, il primo parco eolico marino in Italia e nell’intero Mediterraneo. Prende forma così il parco che sarà ospitato nel Golfo di Taranto.
Nelle acque antistanti il molo polisettoriale del porto jonico, è stata infatti completata l’installazione della prima turbina di Beleolico. A lavorare all’installazione sono stati i tecnici specializzati di Renexia, la società del Gruppo Toto titolare del progetto. Sono stati loro infatti ad ultimare il posizionamento di tutte le componenti del primo aerogeneratore.
“L’operazione appena conclusa rappresenta il primo passo del nostro Paese in un articolato percorso di transizione energetica, verso gli sfidanti obiettivi del nuovo Piano Nazionale Energetico (Pniec) che prevedono per l’Italia 114Gw di energia da fonti rinnovabili al 2030”, si legge in una nota della società che annuncia il completamento del primo step.
Le attività di movimentazione in banchina necessarie per l’assemblaggio dei componenti del parco eolico marino, sono state eseguite da Marraffa azienda specializzata nel sollevamento e nelle grandi movimentazioni industriali.
La città di Taranto diviene così il centro di partenza dell’energia del futuro, pulita e sostenibile, grazie alle favorevoli condizioni naturali che sfruttano il vento e il mare.
Le fasi di assemblaggio, avviate grazie al supporto della nave cantiere Mpi Resolution di Van Oord, inizialmente hanno consentito l’installazione delle torri, suddivise in 4 segmenti. Successivamente la turbina e infine, con un complesso sistema di gru, le tre pale.
Il parco eolico marino sarà composto da dieci turbine per una capacità complessiva di 30 Mw in grado di assicurare una produzione di oltre 58 mila MWh, pari al fabbisogno annuo di 60mila persone, residenti a Taranto. In termini ambientali vuol dire che, nell’arco dei 25 anni di vita prevista, consentirà un risparmio di circa 730mila tonnellate di Co2.
“L’eolico offshore rappresenta una tecnologia innovativa che rispetta l’ambiente perché non consuma suolo ma punta a sfruttare la maggiore forza del vento che il posizionamento in mare garantisce, rispetto a un impianto di terra. Si tratta quindi di una vera alternativa alle centrali clima alteranti, per la produzione di energia pulita e contribuire così alla riduzione delle emissioni in atmosfera di Co2 nel rispetto delle direttive dall’Europa”, afferma ancora l’azienda.
Nelle prossime settimane continueranno le operazioni in mare relative all’installazione delle rimanenti turbine.