Giovanni Marraffa è project manager dell’azienda e, insieme a suo fratello Pasquale, sono alla guida dell’azienda Marraffa
Marraffa effettua trasporti eccezionali per peso e dimensioni utilizzando veicoli allungabili, allargabili e con un servizio di scorta tecnica effettuato con personale e vetture autorizzati. Il continuo potenziamento e rinnovo del parco macchine consentono di gestire qualsiasi trasporto, movimentazione e sollevamento, assieme alle relative operazioni accessorie. Giovanni Marraffa è project manager dell’azienda.
Mi parli delle attività della sua azienda in Italia e a livello internazionale in questo settore.
Da più di 40 anni, forniamo trasporti eccezionali, trasporti nazionali e servizio gru, finalizzati a ogni tipo di attività, sia in Italia che all’estero, contando su uno staff altamente specializzato e professionale. Diversi anni fa, mio padre Michele Marraffa (fondatore dell’azienda e da sempre nostro unico amministratore), ha costruito questa impresa sulla base della propria esperienza lavorativa nel settore della movimentazione nel senso più ampio del termine: oltre ai macchinari, alle innovazioni del campo e all’ideazione di studiare i nuovi progetti, il suo vero focus è stato quello di puntare sulle persone, dando loro tutta la formazione necessaria per affrontare nuove sfide quotidiane. Una sfida che, assieme a mio fratello Pasquale, abbiamo colto al volo per dare continuità alla nostra mission aziendale.
Ci sono ulteriori opportunità di crescita? In quale settore e area geografica?
Un settore in forte crescita è quello dell’energia ed è lì che ci sarà molto da fare nei prossimi anni. Il settore elettrico in Italia e in Europa vive una fase di profonda trasformazione, con una transizione energetica caratterizzata dall’aumento costante delle fonti di produzione rinnovabili e dalla contemporanea progressiva dismissione degli impianti di generazione tradizionali. In questo contesto di grande cambiamento a livello globale, le reti elettriche e gli operatori delle reti di trasmissione hanno un ruolo sempre più centrale, con obiettivi legati alla sostenibilità ambientale, competitività e sicurezza.
Quali sono le priorità per i prossimi anni?
La strada per noi è stata già tracciata in questi anni. Continueremo a lavorare sulla formazione del personale, continueremo a puntare sulla sicurezza, e continueremo a puntare sui migliori operatori e tecnici. Come direzione aziendale alla guida del Gruppo Marraffa-Werent, siamo estremamente convinti che, assieme ai mezzi, le macchine e le tecnologie, le risorse umane sono il vero punto di forza della nostra azienda.
Quali sono state le maggiori sfide per la vostra azienda negli ultimi anni?
In Italia ci sono diversi costruttori leader nel settore della produzione di carri per la manutenzione e diagnostica ferroviaria e, per questo, in questi ultimi tempi stiamo registrando un incremento di richiesta nei trasporti eccezionali di questi particolari carri ferroviari che vengono spediti in tutta Europa.
Un’altra attività di cui andiamo particolarmente orgogliosi è quella realizzata a Foggia, presso l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per la realizzazione di una soluzione Green Data Center. Più recentemente la Marraffa è stata impegnata nelle operazioni di rimozione del Monolite di scorie radioattive che da mezzo secolo era sepolto nella Fossa Irreversibile del centro ricerche Enea a Rotondella, in Basilicata provincia di Matera. La Marraffa si è occupata delle operazioni di estrazione dalla vecchia fossa avvenuta per mezzo di speciali autogrù di grosse dimensioni e delle successive fasi di trasporto nel nuovo alloggio che è stato individuato, utilizzando la tecnologia offerta dai semoventi SPMT di ultima generazione. Per questa attività la Marraffa si è occupata delle fasi operative, curando nei minimi dettagli tutta la fase di progettazione che è risultata particolarmente impegnativa. In questi anni ci siamo occupati anche di uno dei più grandi trasporti eccezionali mai realizzati sulle strade italiane che ha visto impegnate circa 25 persone tra tecnici, staff e personale operativo, la cui realizzazione è stata possibile grazie a un lavoro di collaborazione con tutti gli Enti stradali e Università (nove mesi di progettazione per un trasporto eccezionale di 189 Km complessivi). Si trattava del trasporto di un condensatore carbammato di 420 ton, partito da Terno d’Isola dove ha sede l’azienda costruttrice FBM Hudson Italiana, destinazione porto fluviale di Mantova per essere imbarcato su una chiatta e raggiungere il porto di Marghera per la spedizione finale in Asia.
Quali sono i problemi in materia di investimenti?
In Italia c’è il problema dell’eccesso di burocrazia che rappresenta un fattore di rallentamento negli investimenti e nelle opere pubbliche. Le imprese italiane avrebbero bisogno di maggiore fiducia e soprattutto di maggiori certezze sotto il profilo del governo e della legislazione.
Per quanto riguarda i nostri settori, è prioritaria la revisione della rete delle infrastrutture italiane, in particolare per ponti e cavalcavia, affinché possa essere garantita la portanza delle strutture. Per noi ogni trasporto eccezionale richiede una lunga fase di studio, fatta di sopralluoghi e analisi per la ricerca della migliore soluzione di percorribilità, ma sulla revisione delle infrastrutture l’Italia ha necessità di stare al passo con i tempi.
Accanto a questo è necessario lavorare sull’implementazione delle nuove tecnologie per i carburanti sostenibili, a partire dal biocombustibile e dal biogas.